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La fede ai bambini attraverso le immagini

29 Giugno 2022 in Il coach dei catechisti 0

Sono una giovane catechista desiderosa di trasmettere la mia esperienza di fede che vivo come un regalo da parte di Dio. Nella mia esperienza mi sono trovata in difficoltà al momento di spiegare i grandi temi come il peccato, la grazia, la coscienza o la transustanziazione. Sono temi difficili: cosa si può accompagnare alla loro spiegazione teorica per renderli più chiari ai bambini?

Elena (Roma)


Cara Elena, grazie per la tua interessante domanda. Viste le tematiche che indichi suppongo che tu sia una catechista delle elementari, ma i temi che riporti sono fondanti e giungono fino alla formazione degli adulti; anche chi si trova a catechizzare ragazzi più grandi potrà beneficiare della seguente riflessione.

Comincerei col parlare della grazia. Essa è la vita soprannaturale creata da Dio in noi: la Grazia Increata è Dio stesso, mentre quella Creata è quella che ci appartiene per Partecipazione e che riceviamo nel battesimo. Ciò significa che nessuno se la può “fabbricare” con le proprie mani, ma la può solamente ricevere in dono. Essa è indispensabile per la nostra relazione con Dio e per ricevere la vita eterna. L’immagine che puoi usare è quella di un doppio regalo: da Dio riceviamo sia la vita naturale che la vita soprannaturale; nessuna di queste è meritata, ma solo donata. Per rappresentarlo potresti usare delle scatole cinesi o un uovo di Pasqua che contiene una sorpresa. Questa potrebbe anche diventare il pretesto per scoprire dei talenti personali ricevuti da Dio.

Passiamo al peccato. Ti propongo tre immagini: 1. il classico esempio della corda che lega due persone. Essa rappresenta la nostra relazione con Dio; il peccato la spezza e la confessione la riannoda. Ogni nuovo nodo accorcia le distanze perché la corda si riduce. 2. uno specchio: la nostra anima è come uno specchio che riflette la vita di Dio (la grazia); il peccato è la sporcizia che lo opacizza fino ad oscurarlo del tutto. La polvere è il peccato veniale, ma altre cose come il grasso o la vernice sono il peccato mortale. 3. gli zombi (da usare con cautela): oggi sono di moda ed è facile far capire ai ragazzi che senza la grazia siamo come dei morti viventi: Gesù usava l’immagine dei sepolcri imbiancati, applicabile sia agli ipocriti che al peccato mortale.

Per la coscienza, forse la cosa è più facile: possiamo ricorrere al classico Grillo Parlante o all’immagine del cane da guardia che abbaia quando si avvicina il pericolo. Il cane per istinto difende il suo territorio, ma ha anche bisogno di essere addestrato a riconoscere i vari tipi di minacce: allo stesso modo, anche la coscienza va “addestrata” col Vangelo, la catechesi, la Messa, la Confessione, ecc.

Arriviamo alla transustanziazione. È complessa, ma i bambini sembrano avere una predisposizione a capirla sicuramente frutto della grazia. Infatti, dove i sensi non ci aiutano, solo la fede ci svela il mistero e, se ci pensiamo, è giusto che sia così. Forse potresti usare l’esempio delle medicine in compresse che, viste da fuori sembrano tutte uguali, ma ciò che cambia è quello che non si vede (il principio attivo). Salvando l’analogia, noi vediamo pane, ma solo esternamente, mentre il “principio attivo” che non vediamo Dio l’ha sostituito con il suo corpo e sangue.

Molte altre immagini le potrai ricavare anche dall’esperienza dei bambini, dai loro giochi, dai film e dai cartoni animati, ma ciò che conta è che poi tu riesca a ritornare sempre al Vangelo attraverso l’unione della ragione e della fede. 


Hai bisogno di un consiglio o vuoi raccontarci la tua esperienza di catechista? Scrivi una mail al nostro coach! coach@esserecatechisti.it

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