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La donna cananea: una donna che lotta per amore

25 Marzo 2021 in Donna & Catechesi 0

A cura di sr Stefania Baneschi

Suore Missionarie Francescane di Gesù Bambino

C’è una donna nel vangelo che stupisce per la sua tenacia, per la sua caparbietà: è la donna cananea. Nella versione che riporta Matteo (Mt 15, 21-28) dell’incontro di Gesù con la cananea troviamo un messia quasi imbarazzante, oltremodo sgarbato. No, non ce lo immagineremmo mai così il Signore: risponde con freddezza alle richieste di chi ha bisogno, che non vuole essere disturbato, che fa distinzioni tra chi si merita un suo miracolo e chi no. Verrebbe da non leggere oltre, da non andare avanti con il racconto… e poi c’è lei. Per lei, per sapere come continua la storia, come reagisce al rifiuto, cosa dice, come si comporta, allora si può sostenere il disagio di stare davanti al distacco di Gesù.

La narrazione diventa interessante perché c’è lei, una straniera proveniente dalla zona di Tiro e di Sidone, oltre il confine di Israele. è una donna pagana, è una madre e chiede la guarigione per la figlia. Non ha storia, non ha nome, ha solo l’angoscia di perdere chi ama, di vederlo soffrire.

Sa di non avere diritti verso Gesù, non cerca di convincerlo, di spiegare, ma gli offre quello che ha, tutto il dolore di una vita che è in pericolo, la sofferenza di un figlio che conta mille volte di più dei buoni motivi religiosi. La posizione di Gesù invece è molto ostile, brusca, quasi offensiva: le dà del cane e non si può sottrarre il pane ai figli per loro. Non può aiutarla, lui è stato mandato per la sua gente, per i figli di Israele. La cananea incassa ma non molla e rielabora le parole sprezzanti di Gesù in suo favore: “eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».

Potrebbe sentirsi umiliata e chiudere la relazione ma non pensa a se stessa, non è occupata a difendere la sua immagine, lei pensa a tutti I modi possibili per aiutare sua figlia. è così, questa madre ha una forza vitale che trascina, una forza che abita nel cuore di ogni madre, di ogni donna. Probabilmente prima di allora non si era mai accorta di possedere dentro sè qualcosa in grado anche di muovere il cuore di Cristo.

Spesso scopriamo delle risorse presenti in noi nei momenti più critici, più inaspettati, e magari fino a un minuto prima si stava ripetendo tra se che non ce l’avrebbe mai fatta. Ma nel cuore di una donna che lotta per chi ama c’è un’energia creativa che fa superare ogni timore.

Leggi l’articolo completo della rubrica “Donna & Catechesi” sul nr. 14 di Essere catechisti.

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