Le Notizie

Come difendersi dalle fake news

21 Aprile 2021 in Media education 0

Jacopo Masiero

Digital media educator

Come abbiamo visto nei numeri precedenti di Essere Catechisti, una delle potenzialità della rete riguarda la possibilità di cercare informazioni. In qualsiasi momento possiamo accedere ad un’infinità di notizie. La rete è una grande biblioteca nella quale possiamo reperire tantissimi dati, di qualsiasi natura e genere. Per quanto le biblioteche siano divise per settori, quando ci capita di cercare un libro particolare nella nostra biblioteca comunale siamo soliti rivolgersi direttamente al bibliotecario. Sarà lui a dirci in modo specifico la stanza, lo scaffale e il codice preciso di quel tanto ricercato libro. Nel caso migliore ci accompagna a prenderlo! 

In rete chi è che ci aiuta a cercare le informazioni? 

Google è sicuramente un motore di ricerca affidabile, scrivendo su Google delle parole chiave riusciamo facilmente a raggiungere il nostro obiettivo. Il punto è che Google non va a pescare i contenuti nella biblioteca del nostro comune, che per quanto graziosa è limitata; Google va a pescare tutti i contenuti che sono presenti in rete! Quando facciamo una ricerca in rete, di solito ci accontentiamo dei primi risultati ma se guardiamo bene le pagine che la piattaforma ci presenta sono tantissime. Google è un potente motore di ricerca, e oltretutto non è il solo, però dobbiamo essere consapevoli che le informazioni sono tantissime ed è impossibile leggerle tutte. In rete c’è un sovraccarico di informazioni e notizie, i motori di ricerca certo ci aiutano a selezionarle ma noi dobbiamo fare la nostra parte per non farci ammaliare da qualsiasi cosa troviamo online.

Le fake news

Parlando nello specifico di informazioni online, sicuramente avrete sentito parlare almeno una volta di “fake news”. Le fake news sono notizie inventate, false o inverosimili diffuse e amplificate intenzionalmente oppure involontariamente. Generalmente sono notizie che si diffondono in modo molto veloce perché riguardano fatti interessanti per l’opinione pubblica e vanno a toccare tematiche nelle quali siamo più sensibili. Oltretutto, le fake news riescono a lasciare un segno profondo nei ricordi e delle idee delle persone.

Sicuramente la rete è un ambiente fertile per la diffusione di notizie false, ma a ragion di cronaca è importante sottolineare che le fake news non nascono con il web. Nella storia si trovano diversi esempi, come il cavallo di Troia o il racconto del peccato originale nel quale Eva, credendo alle affermazioni distorte e false del serpente, cade in errore. 

Prima dell’avvento del web eravamo soliti chiamare queste notizie con il termine “bufala”. Nulla di nuovo dunque. 

Tanti tipi di fake news

Concordi nel sostenere che le fake news siano delle notizie false, è importante fare un passo in più poiché in rete ci sono tanti tipi di fake news.  Claire Wardle e Hossein Derakhshan in un rapporto pubblicato dal Consiglio d’Europa sostengono che il tema della “lotta” contro le fake news sia mal posto sin dalla sua definizione lessicale.  Secondo gli autori il termine fake news è un termine generale che comprende diverse sfumature che prendono il nome di: mis-information, dis-information e mal-information. 

– La mis-information si ha quando la notizia falsa è tale dal fatto che chi l’ha scritta ha agito con superficialità e incuria ma senza avere un’esplicita intenzione di arrecare danno a qualcuno. È il caso, per esempio, di un giornalista che riporta un dato sbagliato nella notizia. 

– La dis-information si ha quando chi la scrive ha l’esplicito obiettivo di far circolare notizie false il più delle volte per motivi economici, politici e ideologici da qualcuno che ne trae un vantaggio. 

– La mal-information si ha quando vengono diffuse delle notizie vere, ma per danneggiare qualcuno, per creare dissapori e mettere zizzania. È il caso, per esempio, delle fughe di notizie, della pubblicazione di immagini e video privati. 

Come non cadere nelle informazioni sbagliate? 

Ecco alcune indicazioni da mettere in pratica ogni qualvolta apprendiamo delle notizie… non solo in rete, anche in tv, con gli amici, sul giornale, ecc. 

1. Cercare sempre la fonte, ovvero la testata che ha pubblicato la notizia;

2. Chiedersi sempre se la fonte è attendibile: è un giornale, sito, blog attendibile?

3. Qualcuno la conferma? È una supposizione dell’autore oppure nel corpo della notizia qualcuno esperto in materia afferma la tesi?

4. Ci sono altre notizie simili? In rete sono presenti altre notizie che sostengono la stessa tesi?

Infine il consiglio è quello di diffidare dalle notizie che ci arrivano sui gruppi WhatsApp, senza fonte e senza l’autore dell’articolo. Creiamoci una nostra piccola rassegna stampa composta da fonti attendibili e sicure. Per esempio, in Italia, una fonte attendibile di notizie è l’ANSA. 

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